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Museo delle memorie, il messaggio di Rosanna Scopelliti: «Dalla memoria deve nascere l’impegno per salvaguardare la vera antimafia»

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VILLA. Museo delle memorie, il messaggio di Rosanna Scopelliti: «Dalla memoria deve nascere l’impegno per salvaguardare la vera antimafia»

08/07/2016

 

 

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VILLA SAN GIOVANNI –Non poteva mancare il messaggio di Rosanna Scopelliti, presidente della Fondazione Antonino Scopelliti, in occasione del primo appuntamento del “Museo delle memorie”, nei giorni scorsi a Piale di Villa San Giovanni, a pochi metri da dove, in quel maledetto 9 luglio 1991, il padre fu ucciso per mano della criminalità organizzata. Prima della scopertura del murales dedicato al compianto magistrato originario di Campo Calabro, è stata data lettura delle parole della figlia, neomamma e quindi impossibilita a raggiungere la “sua” Villa San Giovanni.

«Desidero ringraziare gli amici di Ponti Pialesi – ha esordito Rosanna – per l’iniziativa di oggi che dà il via ad una serie di incontri volti ad avvicinare i cittadini alle tematiche della legalità e della partecipazione. Ancora una volta Ponti Pialesi rimarca il proprio impegno al servizio dei cittadini con iniziative che vanno al di là della semplice convegnistica e che regalano al territorio segni tangibili che diventano patrimonio di ciascuno. Un murales racconta volti e storie, e in questo caso si parla della storia di mio padre, figlio di questa terra, che è stato ucciso proprio qui, nei luoghi che amava, per aver fatto scelte di onestà e dignità. Non un eroe- ha ribadito Rosanna – ma un calabrese libero, onesto e coraggioso. Papà è stato vittima di un sodalizio criminale tra ‘ndrangheta e cosa nostra, così come riportato nel libro Primo Sangue di Aldo Pecora, che analizza il delitto Scopelliti. E’ bello oggi in questo luogo simbolico raccontarne la storia, perché è dalla memoria che deve nascere l’impegno per vivere quotidianamente la legalità e per salvaguardare la vera antimafia da quella di maniera di chi, sfruttandone ideali e convinzioni, ne ha fatto un mestiere. Perché – ha concluso Rosanna – aveva ragione il giudice Rosario Livatino: “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”. Ringrazio ancora una volta gli amici di Ponti Pialesi e mando loro un grande in bocca al lupo per questa serie di iniziative, dandoci appuntamento al 9 agosto per la commemorazione di papà».

 

Redazione Villaedintorni.it



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